Pellicola ecologica: cos’è, perché usarla, aziende e come pulirla

Pellicola ecologica: cos’hanno di speciale i fogli in cera d’api

Categoria: Formato famiglia

Pellicola ecologica: cos’hanno di speciale i fogli in cera d’api

La pellicola ecologica è un sostituto più sostenibile alla pellicola di plastica. In questo articolo scopriamo insieme perché dovremmo cominciare ad usarla, proteggendo la salute e l’ambiente, come utilizzarla (con qualche accortezza) e come lavare la pellicola per poterla sfruttare nuovamente.

Cos’è la pellicola ecologica

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Con pellicola ecologica intendiamo la pellicola in cera d’api o i fogli in cera d’api, ossia dei pezzi di cotone organico ricoperto da un sottile strato di cera d’api e miscele di oli e resina che la impermeabilizzano.

 

Pellicola ecologica: perché usarla

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pellicola ecologica in cera d’api per la salute e l’ambiente
Pellicola ecologica: cos’hanno di speciale i fogli in cera d’api

Ci sono diversi pretesti per cominciare ad usare la pellicola ecologica e smettere di utilizzare la pellicola di plastica. La normale pellicola da cucina viene usata infatti in grandissima quantità, per conservare i cibi o per portare con noi il menù da viaggio in una gita o un weekend fuori porta. 

Insomma se ne facciamo un grande uso ci sono diverse ragioni per ridurne l’utilizzo o farne a meno: la prima riguarda sicuramente la nostra salute e quella della nostra famiglia, la seconda, non meno importante, l’ambiente.

Proteggere la salute

Il primo pretesto per utilizzare la pellicola ecologica è dato dai dubbi circa gli effetti sulla salute di alcuni composti utilizzati per fabbricare le comuni pellicole da cucina. Si è discusso a lungo degli ftalati, una classe di sostanze plastificanti che viene addizionata al PVC, uno dei materiali con cui vengono realizzate le pellicole, per renderlo più flessibile e modellabile. 

La dannosità degli ftalati è ormai riconosciuta, quindi la legislazione vigente (legge Ue n.10/2011) ha limitato di molto la sua presenza nelle pellicole in PVC e varie imprese hanno cominciato ad utilizzare un materiale alternativo: il polietilene (PE), che non contiene ftalati. 

Nuovi dubbi nascono invece sul DEHA, un altro plastificante utilizzato di cui non si conoscono gli effetti a lungo termine sulla salute. 

Proteggere l’ambiente

La seconda lampante ragione per optare per una pellicola ecologica è data dal forte potere inquinante della pellicola di plastica, sia nelle fasi di lavorazione sia in quelle di riciclo o smaltimento

Secondo il National Geographic, quando smaltita in inceneritori o discariche, libera diossina, altamente tossica. Negli ambienti marini invece ha la triste particolarità, rispetto alle altre plastiche, di raccogliere batteri e metalli che, una volta degradata in microplastica, vengono ingeriti dai pesci che la scambiano per cibo.

Come usare la pellicola in cera d’api

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Usare la pellicola in cera d’api è molto semplice: basta scaldarla tra le mani e avvolgerla intorno al cibo o alla ciotola da coprire. Per far attaccare saldamente queste pellicole al contenitore, i produttori consigliano di “attivare la pellicola”, ossia appallottolarla e maneggiarla: la combinazione di calore e movimento la renderà più appiccicosa e questo garantisce una perfetta aderenza al contenitore.

Come non usare la pellicola in cera d’api

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La pellicola ecologica può essere utilizzata pressoché come quella tradizionale: si possono avvolgere la maggior parte dei cibi, tra cui panini, snack, formaggi e carni, con qualche cibo o utilizzo da evitare:

  • carni e pesce crudi;
  • cibi molto oleosi;
  • congelatore per lunghi utilizzi;
  • lavastoviglie;
  • cibo caldo;
  • microonde;

Allo stesso modo della pellicola tradizionale, alla pellicola ecologica non piacciono le alte temperature, ma per un motivo diverso: se le pellicole in PVC e PE resistono fino a 100° e 60°, oltre i quali si sciolgono, nella pellicola in cera d’api a sciogliersi è proprio la cera.

Evitare le alte temperature serve quindi sia a evitare che la cera si attacchi ai cibi, sia a preservare la pellicola: se venisse via dal panno in cotone, perderebbe in aderenza, non proteggendo più i cibi in maniera ottimale. Per un motivo simile vanno evitati anche carne e pesce crudi: rilasciano succhi che intaccano la cera, così come fanno gli oli di formaggi molto grassi.

Come lavare la pellicola in cera d’api

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La pellicola ecologica si riutilizza per un tempo di circa un anno (o 100 utilizzi), lavandola con acqua fredda e, se necessario, sapone di marsiglia. L’utilizzo di acqua fredda eviterà che la cera d’api, a contatto con l’acqua calda si sciolga e comprometta la durata della pellicola. Per lo stesso motivo, ovvero non rimuovere il rivestimento in cera d’api, resina e oli, non strofinare con il lato abrasivo della spugna, ma con quello più morbido, oppure utilizza semplicemente le mani.

L’impegno nella ricerca di materiali sostenibili fa parte della visione di Frullà di partire dalla Natura, per tornare alla Natura, traendone tutto il meglio che ha da offrire, senza fare nulla nel mezzo che modifichi i suoi equilibri. Sappiamo bene di non saper rinunciare al gusto e alla praticità, per questo i frullati di frutta Frullà sono disponibili in comodi formati da portare con sé a lavoro, a scuola, in viaggio, sempre nella direzione dell’impatto zero

Fonti:

Tags: pellicola ecologica pellicola trasparente


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